Olio di canapa e olio di CBD sono la stessa cosa?
Il settore della cannabis light e più precisamente la branca dei fito terapici è in continua crescita, alcune stime ci dicono che tocca il 25% della popolazione italiana, ma nonostante utilizzare CBD oils stia diventando di uso comune ci sono ancora molte informazioni fuorvianti.
In questo articolo approfondiremo un argomento spinoso per alcuni addetti del settore: la differenza tra l’olio di CBD e l’olio di canapa.
Apparentemente la stessa cosa ma in realtà sono prodotti ben distinti, sia per l’uso che per i benefici attesi.
Spesso però accade che per evitare blocchi pubblicitari o penalizzazioni da parte dei motori di ricerca, social o negozi, alcuni produttori o rivenditori utilizzano la dicitura “olio di canapa” quando magari il prodotto è solo un estratto di CBD.
Olio di canapa
Olio di CBD
Full spectrum
Come si produce l'olio di CBD
Olio di canapa
Prodotto alimentare, integratore o semplice condimento ad alto valore nutritivo, dal sapore simile all’olio di lino con più o meno sfumature di nocciole, il colore è giallo verdognolo.
L’olio di canapa è ottenuto dalla pressatura a freddo dei semi di canapa o attraverso solventi.
Ottimo aiuto per il cuore, l’olio di canapa è ricco di grassi benefici come l’acido linoleico, omega 3 ed omega 6.
Può essere utilizzato come “olio vettore” per gli estratti di CBD – potete quindi trovare in commercio vero olio di canapa arricchito con CBD…
Olio di CBD
Assai diverso è l’olio di CBD che rientra tra gli integratori o i così detti fito-terapici
Si tratta di un estratto botanico della pianta che in base al metodo di estrazione viene distillato o direttamente arricchito ad oli vegetali come appunto l’olio di canapa, d’oliva o MCT.
L’olio di CBD si divide in 3 grandi macro gruppi, che aprono una questione spinosa su quale sia il prodotto di maggior qualità:
- Full spectrum, estratto che mantiene inalterato l’intero fitocomplesso della canapa (cannabinoidi, terpeni, flavonoidi…)
- Broad spectrum, viene persa una buona quantità del fitocomplesso nei processi di purificazione del solvente
- Isolated, viene separato il CBD dal resto delle molecole, lo si trova sotto forma di cristalli che vengono aggiunti agli oli
- vegetali.
Olio a spettro completo
L’olio full spectrum, a spettro completo, anche secondo le nostre esperienze diretti con i clienti affetti da varie patologie, è considerato di qualità superiore rispetto ai preparati di CBD purificato.
Ci sono studi che dimostrano l’importanza del rapporto tra cannabinoidi e terpeni: il CBD ha molte proprietà benefiche, però dobbiamo anche considerare tutti gli altri cannabinoidi non studiati e tutte quelle molecole ad alto valore farmacologico che migliorano l’assorbimento e gli effetti dei cannabinoidi.
Queste molecole, di cui la pianta di cannabis è ricca, sono i terpeni come il Mircene, il Terpinolene, il Limonene, il Cariofillene e molti altri, sostanze che migliorano l’efficacia del prodotto ed il suo assorbimento da parte dell’organismo.
Un olio CBD a spettro completo autentico, è difficile da realizzare e trovare in commercio, anche se lo troverete ovunque.
Il motivo della difficoltà nel trovarne uno autentico è dovuto ai processi di estrazione, dove per motivi economici, di consocenza o di praticità spesso vengono utilizzati processi di estrazione con solventi, tipo la Co2 supercritica o l’alcool.
Questo genere di processi con solvente, includono o meglio dire dovrebbero includere, processi di filtrazione per rimuovere il solvente, per questo motivo si perderà molto del fitocomplesso.
I terpeni in particolare, sono molecole volatili, che tenderanno a disperdersi facilmente durante le operazioni di filtraggio, dove viene usato calore per far evaporare i solventi (evapora un solvente perchè non dovrebbe evaporare una molecola aromatica).
Conta molto anche la materia prima utilizzata, se si estrae dalle cime della pianta di cannabis piuttosto che dalle foglie o scarti di trimmatura si ha qualità totalmente differenti.
Come si produce l’olio di CBD
Esistono molti metodi per estrarre le resine dalla pianta di cannabis, ne descriveremo i più utilizzati:
Estrazione Rosin
Il metodo più semplice, veloce e puro per estrarre la resina di cannabis, ma richiede le parti più nobili della pianta, le infiorescenze e sopratutto richiede tempo.
Con altri metodi ci si può permettere l’utilizzo di biomassa, le foglie ma con questo metodo la buona riuscita del prodotto ricade tutta sulla qualità della materia prima utilizzata.
Questo perché non ci sono ulteriori lavorazioni ulteriori, dopo l’estrazione avviene la miscelazione nell’olio.
Le cime vengono tritate o ridotte ad hash e sottoposte ad un’alta pressione e temperatura per breve tempo l’operazione viene ripetuta più volte.
Le temperature possono raggiungere anche i 140°, l’estrazione avverrà istantaneamente e si procederà con la raccolta della resina e miscelazione.
Con questo metodo solvent-less si ottiene prodotti full spectrum, poiché la perdita di cannabinoidi e terpeni è minore ed è strettamente legata a temperatura e tempo.
Il nostro estratto
Il metodo di estrazione che utilizziamo è l’evoluzione del metodo Rosin, si ha una buona resa e purezza del prodotto.
Vengono utilizzati macchinari certificati ed ambiente di laboratorio protetto.

Estrazione con anidride carbonica
L’estrazione con la CO2 super critica è un metodo molto utilizzato, l’anidride carbonica infatti funziona da solvente alternativo e richiede più fasi di lavorazione:
Attraverso specifici macchinari si raggiunge temperature e pressioni tali di mantenere uno stato liquido-gassoso, l’estratto sarà poi winterizzato, sarà purificato.
La winterizzazione è un passaggio in cui l’alcol agisce come solvente e rimuove le impurità estratte come cere e clorofilla,
L’alcol e l’estratto saranno mescolati e lasciati a riposo per mezza giornata a temperature sotto zero – il composto verrà scaldato fin quando il solvente non sarà completamente evaporato.
La co2 supercritica permette l’estrazione pura dei cannabinoidi, flavonoidi e terpeni ma con le fasi di winterizzazione e raffinazione si perdono molti terpeni e percentuali di cannabinoidi.
Riuscire a fare un prodotto full spectrum completo è difficile.
Estrazione con Alcool
Questo metodo di estrazione è molto facile e prevede l’utilizzo di Alcool o Etanolo – molto usata in Italia.
Usata per produrre le tinture madri ma anche l’olio a spettro completo – successivamente l’estratto sarà raffinato.
La purificazione da questi solventi sono processi laboriosi e prevedono diversi metodi e passaggi di filtrazione per garantire che alcool o etanolo siano completamente rimossi.
Spesso si ha infatti prodotti finali che rientrerebbero nel broad spectrum viste le rese finali di CBD come anche altri cannabinoidi che si perdono nel processo di filtrazione.
Infusione Lipidica
Questo processo prevede l’infusione delle parti della pianta, che saranno immerse in un olio (MCT , di canapa o d’oliva) – questo processo è naturale e non richiede l’aggiunta di solventi aggressivi.
I lipidi assorbiranno i cannabinoidi e principi attivi e ne uscirà un oleolito grezzo, dal sapore molto naturale, ma difficile s e non quasi impossibile da diluire in modo corretto.
La perplessità e la difficoltà è standardizzare una formulazione, poiché il risultato dipenderà dalla qualità delle parti della pianta utilizzate e dalle loro percentuali di cannabinoidi.