Cannabis invecchiata è ancora buona? 4 prove per verificarlo

I migliori consigli per conservare al meglio la cima di cannabis

Cosa succede alla cannabis invecchiata?

Come capire se è ancora buona

1. Prova visiva

2. Prova olfattiva

3. Prova al tatto

4. Prova al microscopio

Come conservare la cannabis al meglio

Può capitare un po’ a tutti di ritrovare una bustina di cannabis invecchiata lasciata in quel posto giorni o mesi prima.

Conservare le cime per farle stagionare va bene ed è un modo per aumentarne la qualità – la cosa si fa diversa quando la si ritrova in posti assurdi di casa…

Per fortuna cannabis non ha una data di scadenza – ma quasi sicuramente la cima “dimenticata”, non avrà più lo stesso colore verde brillante iniziale.

L’utilizzo è sempre a discrezione, la risposta la può dare principalmente il luogo e come è stata conservata: resta l’analisi olfattiva e visiva per capire se è ancora buona.

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Cosa succede alla cannabis invecchiata?

Man mano che le cime di marijuana invecchiano, i cannabinoidi si modificano: CBD, CBG, CBN ma anche il THC- tutte molecole volatili, che reagiscono a contatto con la luce, l’ossigeno e temperature.

Ogni “contatto” a cui sono sottoposte nel tempo, accellera il degradamento di queste molecole, diminuendone gli effetti.

Il colore da verde brillante diventerà più scuro, verde tendente al marcio, sarà molto più secca ed infine il sapore sarà minore come gli effetti.

Una cima ritrovata non è sempre utilizzabile, è bene controllarla accuratamente, in particolare che non ci siano muffe: elementi pericolosissimi per la nostra salute in particolare per chi ha problemi respiratori o un sistema immunitario compromesso.

Come capire se la cima è ancora buona

Dipende… fate un controllo accurato che non vi siano sviluppate muffe, funghi o evidenti tracce di batteri.

In base al tempo trascorso e sopratutto al luogo, le infiorescenze potrebbero essere diventate molto secche, e forse anche poco gradevoli.

Se non fosse contaminata vaporizzarla potrebbe essere l’unica soluzione valida per trovare un equilibrio tra i sapori: vengono ridotti i sapori aspri, ma a causa della sua secchezza, il fiore brucerà più velocemente, il vapore sarà meno corposo.

Ma fai estrema attenzione l’erba contaminata non va utilizzata e può essere pericolosa per la salute, che sia come infuso che come qualsiasi altro tipo di assunzione, incluso fumarla.

Il contaminante più diffuso è la muffa, quel fungo che prospera nei luoghi umidi con poca ventilazione, è dannoso per la salute ed è il motivo principale per capire se la cima è ancora buona o meno.

Se da una parte vogliamo capire se la cima ritrovata è ancora buona, dobbiamo anche capire che sul mercato, senza una legislazione specifica, possiamo potenzialmente trovare “prodotti tecnici” che presentano ridotte quantità di muffe, solitamente Botrytis o muffa grigia, che colpisce le gemme facendole marcire.

La botrite è la muffa più comune, colpisce le piante coltivate in particolar modo indoor o greenhouse dove potrebbe esserci carenza di aereazione, ma si sviluppa anche durante l’essiccazione in ambienti poco controllati.

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Nella cima le muffe colonizzaono principalmente i tricomi e questa è la difficoltà perchè essendo peli bianchi e scintillanti può esser difficile distinguerli dalle muffe.

Contaminazione da Botrytis

Si trova principalmente nelle gemme, che si seccano e diventano grigio chiaro.

muffa grigia su fiore di cannabis

Contaminazione da muffa Oido

Notereste una peluria giallastra pallida, o una polvere grigio biancastra fine, simile allo zucchero a velo. Intorno ci saranno macchie scure circondate da una specie di ragnatela. Simile a del Kief impolverato.

Alcuni muffe assomigliano a ragnatele attorno ai boccioli, color grigio o bianco – può anche essere il risultato di acari che chiaramente è meglio evitare.

1. Prova visiva/h3>

Alla luce di quanto scritto la prova visiva è la principale, osservando la tua cima di cannabis invecchiata, se noterai del grigio o bianco o filamenti tipo ragnatele in alcune aree, sarebbe il caso di non rischiare.

Fai attenzione anche al colore, se noti macchie particolarmente scure, segui altre prove ma insomma la meglio sarebbe non rischiare.

Quando invece noti che la colorazione della cima è uniforme, anche se appunto più tendente al verde marcio, va bene.

Bene saper osservare la cima per evitare spiacevoli sorprese..

2. Prova olfattiva

Le spore della muffa rilasciano composti organici volatili, che hanno un odore simile all’urina o sudore – ci sono però alcune muffe che sono inodore.

Annusando la tua cima di cannabis invecchiata, fai più attenzione alle sfumature aromatiche che a quello principale.

Solitamente l’aroma principale dello strain perde di consistenza ma rimane, se chiaramente la cima non è piena di muffa ma la vedresti, sono le sfumature la prova della possibile presenza di contaminanti.

3. La prova a tatto

Quando la cima è stata correttamente essiccata e conciata/stagionata, emette un suono secco quando viene tagliata o separata.

Se non emette alcun suono è ancora un pò umida e andrebbe controllata bene, proprio per via delle muffe.

4. La prova al microscopio

Se avete un microscopio anche di quelli economici, noterete subito la muffa: le sue spore brillano di un colore verde che vi apparirà come una luce nera e le ife, i suoi filamenti sono molto diversi dai tricomi.

Come conservare la cima al meglio

Per mantenere una cima in buono stato e “conservarla” nel breve tempo dovrete evitare che la bustina o la cima stessa sia esposta:

  • ad ambienti umidi, rischiereste che si sviluppino muffe o batteri
  • alla luce del sole o calore, ridurrebbe il sapore ed il colore tenderà sempre più al marrone.

Prestate inoltre un occhio alla temperatura, che non vi siano frequenti sbalzi termici.

Se volete che la vostra cannabis invecchiata mantenga nel tempo le sue qualità aromatiche, la volete “stagionare” per far degradare meglio i cannabinoidi, potete chiuderla in un contenitore ermetico, alluminio o vetro preferibilmente, lontano da luce del sole e calore.

Ricordatevi che l’esposizione all’aria accellera l’ossidazione, evitate di aprire troppo spesso il barattolo, se l’obiettivo è una lunga stagionatura.

Il CBD è risaputo non provoca effetti psicoattivi, per cui pensare che la cannabis invecchiata aumenti in qualche modo i suoi effetti o produca un effetto psicotropo è un’idea insensata e può essere anche pericolosa…

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